L’Ansia e gli Attacchi di Panico

Elementi di Psicologia Analogica

Ansia, paura, angoscia, fobie o attacchi di panico sono facenti parte dei disturbi dell’emotività. Rappresentano cioè dei veri e propri vincoli emotivi che bloccano gradualmente l’individuo nell’espletamento delle proprie funzioni, esigenze e necessità.

La causa di tali problematiche va ricercata nel vissuto infantile e adolescenziale dell’individuo. Prevalentemente all’interno della famiglia d’origine. Riguarda esplicitamente conflitti vissuti con uno o entrambi i genitori. Eventi che hanno condizionato in seguito la persona sino a portarla gradualmente a viverne effetti più gravi.

Le tecniche di Ipnosi Regressiva consentono di fare emergere l’origine dei conflitti.

 

Come nascono i Problemi?

Il conflitto si crea nel momento in cui una persona si trova a dover fare una scelta:

A. Può entrare in conflitto con il genitore, che vuole imporre una sua idea o un suo giudizio

B. Può rinunciare ai propri sogni, alle proprie esigenze e aspettative in merito a una cosa o situazione, al fine di non entrare in collisione con il genitore.

Una scelta difficile che comporta inevitabilmente un “prezzo emotivo” da pagare. Da un lato c’è la figura del genitore che pone dei limiti e in qualche modo può condizionare, dall’altro c’è la grande fonte di vita, di sogni e desideri che si vuole realizzare.

Se l’individuo decide di prevaricare il vincolo imposto dal genitore entra in conflitto con lui (o con la persona significativa che lo rappresenta). Se invece attua la rinuncia al piacere e ai propri sogni inizia a generarsi in lui uno stato di sofferenza. Un disagio e un malessere che colpisce sua parte emotiva, tale da condurlo a problemi anche gravi.

Più è forte il conflitto e più è forte il vincolo emotivo che lo governa. Pertanto, questo può trasformarsi in problemi di ansia, paura, angoscia fino a raggiungere veri e propri attacchi di panico e divenire un disturbo dell’emotività o del comportamento.

In sintesi, nel momento in cui esplode il conflitto comportamentale, l’individuo si trova inevitabilmente a subire comunque il problema. Sia che giustifichi e sia che non giustifichi la persona significativa responsabile direttamente o indirettamente del vincolo stesso.

Le reazioni ai problemi nella nostra mente

Potranno verificarsi vincoli emotivi che non permettono di prevaricare il volere di una persona significativa (genitore o persona significativa) quali:

  1. Il timore dell’abbandono affettivo
  2. Paura della disistima in se stesso
  3. La paura del giudizio negativo
  4. Paura dei sensi di colpa, o paura di far del male alle persone care.
  5. La paura della disistima ossia la non considerazione.

La paura dell’abbandono affettivo spesso è la causa scatenante che impedisce all’individuo di prevaricare un vincolo istituzionale imposto come l’abbandono per non accettazione (rifiuto) o paura di rimanere soli affettivamente.

Qualche volta l’individuo rinuncia ad agire per paura di cosa le persone possano dire o pensare di lui
Altre volte ancora, l’individuo rinuncerà a perseguire il proprio piacere perché lo riterrà un atto egoistico che può far del male alle persone care, ai propri figli, alla famiglia.

I conflitti interiori e la loro ricerca con l’Ipnosi Regressiva

Se l’individuo non ha giustificato il vincolo imposto dal genitore, ogni tentativo prevaricante il vincolo sarà ostacolato da due possibili giudizi. Essi prendono il nome di vincoli riflessivi:

  1. conflitto di ruolo: giudizio critico dell’individuo verso se stesso (auto-lesionista)
  2. conflitto di espressione: giudizio critico degli altri (etero-lesionista)

Il conflitto di ruolo lo sintetizziamo nel pensiero “io ritengo di non essere adatto”. E’ un profondo timore del giudizio espresso dall’individuo sulla sua incapacità, presunta o reale, di gestire il proprio ruolo all’interno della famiglia, dei rapporti sentimentali affettivi e nell’auto-realizzazione.

Per un soggetto maschile il conflitto di ruolo è il timore di non essere virilmente un vero maschio capace di sedurre. Per il soggetto femminile è il timore di non essere una vera femmina e di essere giudicata incapace da altri.

Il conflitto di espressione lo sintetizziamo nel pensiero “gli altri ritengono che io non sia adatto”. E’ un profondo timore del giudizio espresso dagli altri sulla presunta o reale incapacità dell’individuo di ricoprire il ruolo di figlio, di padre, di madre, di moglie, di amante, di manager o di altro.

Per il soggetto maschile il conflitto di espressione è il timore di essere giudicato sessualmente impotente e per il soggetto femminile di essere giudicata sessualmente incapace.

Attraverso l’Ipnosi Regressiva è possibile andare a ricercare le cause storiche del conflitto. Eventi che, trascinati e rielaborati inconsciamente nel tempo hanno portato al disagio dell’individuo. Problemi di oggi che rappresentano soltanto l’effetto di una turbativa preesistente.

Puoi approfondire l’argomento sul sito dell’Istituto Emotivia di Torino.

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